Il Metaverso non è morto, anzi. Il Metaverso lo dobbiamo ancora conoscere davvero e si tratta di una rivoluzione digitale, ossia la realizzazione di un digitale “spaziale”, disposto cioè nello spazio, che porta l’utente dentro i contenuti, che lo conduce in luoghi condivisi e partecipati. Uno spazio ibrido tra reale e virtuale, realizzato da diverse tecnologie come l’intelligenza artificiale, la realtà mista, i chatbot, gli assistenti vocali e i sensori. Uno spazio per il divertimento e il lavoro, la didattica e la scienza etc. Uno spazio ancora poco investigato e che tende a rimanere nascosto: una zona oscura.
Simone Arcagni è professore all’Università di Palermo. Studioso, consulente, curatore e divulgatore di nuovi media e nuove tecnologie.